Indice
I contratti di compravendita di un’automobile nuova sono oggetto di polemiche e di discussione da anni. Tutte le clausole sono compilate per permettere al venditore (costruttore, concessionario, importatore, rivenditore) di fare il bello e il cattivo tempo.
Un esempio lampante è quello del prezzo. Dato che l’auto non è quasi mai disponibile subito, quando arriva, il cliente può sentirsi dire che nel frattempo il prezzo di listino è aumentato.
Alcune marche si riservano infatti la possibilità di ritoccare il prezzo se l’auto non viene consegnata entro 90 giorni, come se la colpa del ritardo della consegna fosse del cliente. E comunque rescindere il contatto dopo averlo firmato è sempre difficile e si rischia seriamente di rimetterci l’anticipo.
Bisognerebbe prendere esempio dagli americani in fatto di trasparenza dei contratti e di libera concorrenza
dei produttori e dei venditori. Risulta esere obbligatorio da molto tempo incollare sui vetri delle auto nuove un foglio con tre voci fondamentali con le quali si possono fare i confronti tra una marca e l’altra e tra un modello e l’altro:
– il prezzo dell’auto del modello base
-il prezzo dei vari accessori di cui è dotata
-il consumo vero in città e in autostrada
Un altro libretto obbligatorio per legge che i clienti ricevono è quello che concerne i loro diritti, che sono differenti da uno Stato all’altro. Il più completo è quello della California che prevede con molta pignoleria tutti i casi di responsabilità del costruttore e le voci di tutela del consumatore. Per fare un esempio, non importa in quanti anni e dopo quanti chilometri, se si verifica per tre volte lo stesso difetto, l’acquirente ha diritto alla restituzione della somma pagata o addirittura a un’auto nuova. In Italia invece i contratti di vendita di un’auto nuova tutto prevedono fuorché la parità di diritti tra cliente e venditore. Solo grazie alla crisi del settore e alla concorrenza che si è scatenata, lentamente, molto lentamente le clausole inique tendono a essere cancellate.
La scelta dell’auto
I motivi per cui si sceglie un determinato modello di auto sono tanti e molto vari. Affezione alla marca, nazionalismo, esterofilismo, consigli di proprietari, meccanici.
Nella scelta di un’auto converge un po’ di tutto: dall’irrazionale al concreto.
La stampa specializzata e i test comparativi
Più o meno dipendente, più o meno accondiscendente, la stampa del settore, visto che vive della pubblicità delle aziende automobilistiche (in Italia, con un unico proprietario di tutte le fabbriche di automobili, sembra difficile pensare all’esistenza della libera concorrenza, nonostante le importazioni europee e extra europee) esegue le prove di utilizzo seguendo criteri diversi da quelli di un’organizzazione indipendente che fa capo ai soli consumatori.
Le auto sottoposte a un test obiettivo dovrebbero essere acquistate sulla piazza in modo anonimo. I giornalisti provano invece delle vetture di serie, ma «predisposte» ad arte per loro dal costruttore.
La prova, inoltre, non può considerarsi seria se limitata al giretto di mezza giornata o al massimo di un weekend dei giornalisti specializzati, ospitati in località turistiche a spese
delle case automobilistiche. Ciò che viene scritto alla fine tratta spesso solo di punti secondari e non essenziali per un consumatore medio.
Per l’uomo della strada (o della macchina), infine, sono importanti i problemi concreti relativi al comfort, alla sicurezza, alla tenuta di strada e facilità di guida, all’efficienza e alla durata. Dover ricorrere al meccanico e al carrozziere continuamente, come salta fuori dai test dei consumatori, vuol dire avere comprato un’auto scadente, anche se ha vinto il premio dell’«auto dell’anno».
In definitiva, che cosa si chiede a un’auto?
Che parta sempre, estate o inverno e che non ci lasci per strada. In più che la sistemazione del posto di guida, del volante, del sedile, degli strumenti di controllo (la plancia) con le relative misure di larghezza dei sedili, le distanze dai pedali per gambe, la posizione delle braccia, l’altezza del tetto, il volume minimo interno, l’ampiezza del bagagliaio siano studiate per il cliente e non per le esigenze di costruzione e siano considerate molto più importanti del colore e simili dettagli marginali.
Le auto sul mercato europeo si possono in generale definire all’altezza delle richieste dei clienti. Legislazioni e concorrenza hanno portato lo standard medio a un livello accettabile.
Un giudizio oculato dopo prove oculate
Il giudizio sulla bontà di un’auto si può inoltre dare solo dopo giorni e giorni di utilizzo e in condizioni diverse: estate e inverno per esempio; nonché facendo il confronto con altri modelli contemporaneamente.
Freni e tenuta di strada, facilità di controllo della vettura nei casi limite (che però l’automobilista normale non deve raggiungere mai), immediatezza di risposta alle reazioni estreme, sono analizzati?
Un aspetto sottovalutato dai costruttori è la sicurezza contro i furti. Le serrature delle portiere e del bagagliaio sono inequivocabilmente non idonee a impedire di essere forzate. Alcune sono al limite della decenza. Perché allora, visto il costo ormai proibitivo di un’auto, non si pensa già, fm dalla sua nascita, a dotarla di una protezione antifurto degna di questo nome? Lo consideriamo un punto non trascurabile per promuovere o meno un’automobile. Sapere con certezza i consumi reali, quelli veri, che registriamo noi comuni mortali, nell’uso quotidiano, è basilare per effettuare una scelta oculata. Quelli dichiarati nei depliant delle case costruttrici sono sempre infedeli.
Inoltre conoscere il costo delle riparazioni più comuni, dei pezzi di ricambio, aiuta nella scelta.
Le caratteristiche fondamentali di un’auto
Ecco riassunti gli elementi che i consumatori dovrebbero prendere in esame per valutare la qualità di un’auto.
-Il volante. La forma, l’inclinazione, la durezza del materiale, l’imbottitura devono offrire sufficiente protezione da urti al torace e al viso in caso di collisione.
-I punti di fissaggio delle cinture di sicurezza, soprattutto quelli regolabili, siano solidi e con doppi accorgimenti per ancoraggi complementari.
-I poggiatesta sono spesso causa di ferite e non riparo negli urti. Troppo deboli, troppo bassi, troppo duri. Idem per quelli posteriori.
-Cinture e schienali dei sedili posteriori, in caso di urto, possono complicare, per mancanza di tenuta, l’evento. I bagagli nelle giardinette possono essere catapultati sulla schiena dei passeggeri. Anche il sedile sdoppiabile, pur essendo una comodità, di solito non è fissato con criteri di resistenza all’urto.
-Piantone dello sterzo e ripari per le gambe, importanti quanto i rinforzi laterali. Le cause di morte negli incidenti sono direttamente collegate alla rigidità e alla resistenza dell’auto nei fianchi e sul tetto, in caso di ribaltamento.
-Il serbatoio del carburante è piazzato spesso in posizioni pericolose e ancorato troppo rigidamente alla carrozzeria come se non dovesse mai subire colpi.
-L’apertura accidentale delle portiere, deve essere scongiurata con servomeccanismi o doppie sicurezze.
-Le parti elettriche non sono sempre isolate. Batteria, cavi, altri dispositivi possono provocare accidentalmente corto circuiti.
-Le serrature, l’antifurto al volante e i dispositivi di chiusura contro i ladri, la facilità di introdursi senza averne titolo, sono meccanismi ancora troppo generalmente sottovalutati dai costruttori.
Queste sono le prove che ci dovrebbero interessare e farci decidere nell’acquisto di un’auto, piuttosto che, sia pur legittime, considerazioni di gusto, di bellezza e di esteticità.
Come avviene invece la scelta
Quali sono gli elementi che colpiscono nella scelta di un’auto? Secondo un istituto di ricerca svizzero l’auto viene acquistata nel 45% dei casi per la linea, la vernice, l’effetto d’insieme, il colpo d’occhio, senza esserci mai saliti sopra!
Il 18% invece ci è salito sopra, ma solo come passeggero, senza guidare.
Come si giudica un’auto
Se si dovesse fare una prova a occhi chiusi, per giudicare gli elementi che ci forniscono le sensazioni di comodità e di manovrabilità di un’auto, si vedrebbe che queste sono limitate alle mani che impugnano il volante, ai pochi centimetri quadrati del sedile a contatto con schiena e sedere, alla suola delle scarpe che, terminale di gamba e piede, tocca e agisce sui pedali del freno, acceleratore e frizione.
Questa, molto semplicemente, è l’analisi sensoriale di un assaggio di un auto. Ad occhi aperti le caratteristiche che ci colpiscono sono più numerose, ma quelle definitive sono poche di più: aerazione, riflessi sullo specchio visivo di quadro e strumenti, accessibilità e manovrabilità di maniglie, pomelli, chiusure e levette, visibilità notturna.
Quindi alla prossima occasione valutate attentamente:
-la posizione di guida e come si sta comodi sul sedile;
-la facilità di impugnare e girare il volante, la presa sulla morbidezza o durezza del materiale con cui è fatto, rivestito, gomma, pelle, la sua inclinazione, la sua centratura, la gradevolezza dell’insieme dei vari strumenti, la forma e la distanza del volante delle levette e dei comandi principali, la loro raggiungibilità senza muovere le spalle o torcere il busto e la testa;
-l’angolo di inclinazione dei tre pedali, la difficoltà a sollevare la gamba
-il piede per azionarle, lo spazio per appoggiare il piede sinistro a riposo.
Tutte cose limitate al «tatto» di mani, piedi e sedere. Sono le sole componenti che danno la sensazione di «essere padroni del mezzo».
È tutto quello che sentiamo e godiamo di dieci metri cubi di acciaio, vetro e plastica; tutto il resto è superfluo: aspetti estetici, sociali, emozioni riflesse e non certamente connesse all’uso diretto.
L’acquisto di un’auto, nuova o usata che sia, è sempre un avvenimento importante. Si cerca di farlo dunque con la massima attenzione, controllando e ponderando, facendo confronti, con occhio vigile a tutte le possibili modalità favorevoli e non.
L’auto nuova
Per l’auto nuova, a seconda dell’andamento del mercato, della zona di concorrenza, della località più o meno dominata da concessionarie aggressive o importatori paralleli, il consumatore dispone ormai di ampie possibilità di scelta. Può confrontare, anche per la stessa marca e modello, i prezzi di più rivenditori.
Investendo del tempo può senz’altro spuntare condizioni ottimali. A volte basta spostarsi di venti chilometri.
Modalità dell’acquisto
Quando si compra una macchina nuova si presentano diverse possibilità nella forma di pagamento:
-l’acquisto con pagamento immediato
-l’acquisto a rate con finanziamento del venditore;
-l’acquisto con finanziamento di una banca o finanziaria;
-la valutazione dell’usato (se esiste).
Pagamento a rate – Qui si pone il dilemma se farsi finanziare dal venditore o finanziarie collegate oppure chiedere un prestito alla propria banca.
Osserviamo subito che non è facile scoprire chi ci farà spendere meno, perché entrambi cercheranno di celare alcune voci che saltano fuori a contratto firmato e saranno comunque reticenti in fase di istruttoria. Obbligatorio dunque fare il maggior numero di domande possibili, analizzare la copia dei contratti proposti e richiedere tassativamente l’elencazione una per una di tutte le voci, pena la rinuncia. Esigete il prezzo finito della vettura su strada.
È bene perciò riuscire a mettere a confronto almeno due o tre preventivi sia di banche, che di concessionari. Se optate per chi vi vende anche la macchina, tenete presente che il concessionario, oltre alla rata mensile, di solito fa pagare la spesa di apertura della pratica di finanziamento.
Qualcuno fa aprire una polizza assicurativa furto e incendio a suo favore: vuol dire che se vi rubano la macchina i soldi vanno al concessionario. A volte viene richiesta anche l’iscrizione di un’ipoteca con altri costi sia per metterla che per toglierla alla fine del pagamento. Non firmate cambiali, che dovrete pagare anche se la macchina risultasse difettosa. Queste condizioni enunciate genericamente, possono risultare diverse da concessionario a concessionario, per cui, soprattutto in provincia dove la vendita è meno facile, si possono trovare occasioni migliori.
Le garanzie richieste per concedervi il finanziamento sono molte.
Fate attenzione inoltre perché nei contratti che si firmano per la richiesta di finanziamento, è inclusa una clausola abusiva molto pesante, relativa alla «irrevocabilità della domanda» di finanziamento da parte del cliente, mentre la finanziaria si riserva, come al solito, di accettare o meno, a suo arbitrio ed entro un termine ampissimo. Il versamento della somma poi avviene direttamente al venditore, che la incassa e (a volte) non consegna la vettura.
Anche la banca comunque sotto questo aspetto non scherza. Vi faranno la radiografia monetaria mettendo a nudo le vostre disponibilità economiche. Fate attenzione al tasso dichiarato, che là si riferisce al tasso annuo nominale, mentre le rate sono di regole mensili e quindi gli interessi più pesanti. Bisogna chiedere sempre il TAEG (tasso annuo effettivo globale) in pratica il tasso chiavi in mano. E scoprirete che non sarà facile nemmeno far parlare la banca, anche se è quella dove avete un conto e di cui siete cliente abituale. Con la banca ricordatevi di non fare accreditare il denaro direttamente al concessionario, come di regola richiesto, bensì sul vostro conto. Eviterete, è già capitato, in caso di fallimento del concessionario proprio in quel periodo e prima che vi abbia
consegnato la macchina, di perdere sia i soldi che l’auto.
Ricordate ancora che con un assegno in mano (della banca) riuscirete sicuramente a farvi fare uno sconto ulteriore dal venditore, cosa non ottenibile se è lui stesso a finanziarvi il prestito.
L’auto usata
Abbiamo scritto prima che le auto attuali hanno raggiunto un livello costruttivo soddisfacente. Se non si è troppo esigenti, si può ottenere soddisfazione anche con l’acquisto di un’auto di seconda mano.
La tendenza generale di cambiare macchina dopo i fatidici centomila chilometri o di pensare comunque che sia ormai da buttare, mi sembra esagerata.
Si capisce che produrre auto nuove, anziché riparare le vecchie, sia una filosofia redditizia per le case automobilistiche, ma l’economia in generale, l’inquinamento crescente, ci portano a reclamare una «durata media programmata» molto più lunga e una conseguente nuova mentalità verso l’usato.
Potrebbe essere per esempio più piacevole cambiare un paio di macchine usate, anziché tenere sempre la stessa nuova. Ma questo è un discorso di sociologia spicciola ed ecologica al quale pochi per ora sono sensibili.
Un ulteriore elemento, a parte l’organizzazione delle parti di ricambio, dove le riparazioni vengono eliminate preferendo le sostituzioni, a favore dell’usato garantito c’è anche l’attuale situazione dei prezzi. Una macchina piccola nuova, costa più di un’auto usata di taglia grossa. Se considerate che questi modelli si deprezzano molto, ma conservano una convenienza a essere usati, che sono più solidi, più sicuri in caso di incidenti (statisticamente più l’auto è pesante e più è sicura) bisognerebbe che tutti, prima di pensare esclusivamente all’acquisto del nuovo, si documentassero sulle possibilità che offre l’usato.
Fatti i debiti calcoli del proprio chilometraggio annuo, delle necessità e condizioni d’uso, del costo delle riparazioni, in moltissimi casi potrebbe scattare la convenienza, collegata anche a una nuova mentalità, a un nuovo modo di considerare l’uso dell’auto.
Le brutte sorprese
La durata media di un auto supera i dieci anni e in genere un auto viene «riciclata» tre volte.
Nelle quotazioni dell’usato, a parità d’anni, le cilindrate più alte hanno prezzi più bassi, al contrario delle piccole che conservano il valore. Questa «deformazione» da listino borsistico influenza tutto il mercato. Per evitare brutte sorprese, non ci sono suggerimenti infallibili.
I documenti
Prima di tutto si parte dall’esame dei documenti
-Il libretto di circolazione per controllare il numero di telaio e di targa. Se sono state fatte modifiche (impianto GPL, tetto apribile, ruote maggiorate…) e la revisione oltre i 10 anni.
-Il foglio complementare riporta i passaggi di proprietà precedenti e le ipoteche.
-Il libretto fiscale attesta i versamenti del bollo effettuati regolarmente. Ricordate che devono essere conservati per almeno tre anni.
Se l’auto è recente, fatevi rilasciare anche il libretto della manutenzione, con i tagliandi già eseguiti.
La prova su strada
Al volante di un’auto usata, il cui modello magari non avete mai guidato prima, è difficile riuscire a scoprire difetti e magagne. Soprattutto se il giretto è di pochi chilometri e voi non siete un esperto collaudatore. Tenete d’occhio comunque la frizione, lo sterzo con le sue reazioni su fondi stradali diversi, l’equilibratura e la convergenza delle ruote, gli ammortizzatori e le sospensioni, il funzionamento regolare del cambio, del motore. Come vedete non è facile.
La prova da fermo
Cercate di essere pignoli e con pazienza controllate minuziosamente tutti questi particolari. La carrozzeria va esaminata in pieno giorno e con tanta luce per rilevare tonalità differenti tra le varie parti.
Gomme consumate irregolarmente fanno sospettare delle sospensioni. Controllate i fanali, il tubo di scarico e il funzionamento dei finestrini. I sedili non devono essere troppo consumati, soprattutto quello di guida. Il pedale del freno non deve scendere, pena una perdita da qualche parte del circuito. Il pianale, sotto il tappetino non deve presentare tracce di ruggine, o infiltrazioni d’acqua.
Le serrature delle portiere vanno verificate aprendo e chiudendo più volte.
Il contachilometri potrebbe rivelarvi, se in grado di parlare, l’esatta condizione in cui si trova l’auto, ma è facile riportarlo indietro; i costruttori dovrebbero sigillarlo, rendendo impossibile l’azzeramento.
Nel vano motore controllate gli attacchi della ruggine, i morsetti della batteria, il radiatore che non deve avere perdite, l’olio motore che non deve colare e trasudare. Quando mettete in moto, l’avviamento deve essere immediato, non deve uscire fumo nero e non si devono sentire fruscii e rumori di cinghia e ventola.
Pedigree o salto nel vuoto
Se l’acquisto è fatto da un privato, dovete fidarvi e comunque un minimo di conoscenza della persona vi dirà di più dell’esame dell’auto. Se sapete con chi avete a che fare le sorprese saranno evitate.
Quando invece l’acquisto è fatto da un’autosalone o da un intermediario ci possono essere sorprese.
Anche qui come altrove, affari e grosse occasioni sono da evitare. Non credete a tutto. Pagate il giusto prezzo, contrattando naturalmente e provando, se ci riuscite, a inserire nel contratto di compravendita queste clausole riguardanti:
-il prezzo del veicolo tutto compreso;
-quali sono le spese a vostro carico;
-dichiarazione che la vettura è libera da ipoteche e privilegi;
-dichiarazione che la vettura è stata immatricolata per la prima volta nel…;
-dichiarazione che la vettura è stata di proprietà di … dal … al … (per tutti i precedenti proprietari);
-che la vettura ha percorso … chilometri, come riferibili dal contachilometri che non è stato mai azzerato o manomesso;
-principali riparazioni effettuate;
-eventuali tagliandi di manutenzione eseguiti;
-bolli anteriori ai tre anni regolarmente pagati;
-multe e sanzioni amministrative sino alla data odierna, pagate;
che tutte le dichiarazioni riportate sono veritiere e costituiscono per l’acquirente elementi essenziali del contratto. Qualora anche una sola risultasse non veritiera, il contratto si considera risolto.
A differenza di quanto accade di solito, l’acquisto di un’auto usata non va fatto d’impulso. Bisogna meditarci sopra e vedere più occasioni, da più rivenditori. Anche il parere di un’altra persona o di più persone, non coinvolte come voi nell’acquisto potrebbe essere fondamentale.