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Tutti si saranno trovati ad avere a che fare, almeno una volta, con le vendite porta a porta. Il Codice di Consumo contiene le disposizioni dell’Unione Europea in merito alla tutela dei consumatori nei confronti dei pericoli legati a questo sistema di vendita, che spesso impedisce di confrontare il costo dell’offerta e la sua qualità con quelli di altri prodotti.
Disposizioni di legge
Tali disposizioni si applicano ai contratti stipulati tra un consumatore e un fornitore di beni o servizi
-nel corso di un’escursione al di fuori dei locali del commerciante, organizzata da quest’ultimo;
-nel corso di una visita (non richiesta dal consumatore) del commerciante presso l’abitazione o il luogo di lavoro del cliente.
Il commerciante deve informare per iscritto il cliente riguardo alla possibilità di esercitare il diritto di recesso entro un certo numero di giorni. Il documento scritto deve riportare la data nella quale il consumatore ha aderito all’acquisto o all’attivazione di un servizio, e dati quali nome e indirizzo del commerciante o della sua società.
Il termine minimo a disposizione del cliente per esercitare il diritto di recesso, inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno, è di dieci giorni lavorativi. Tale termine non vale nel caso di acquisto di bevande, alimenti e altri beni di consumo corrente, né per contratti di acquisto o costruzione di immobili, soggetti ad altre norme.
Quando il commerciante viene a casa vostra
Le vendite fuori dai locali commerciali sono quelle realizzate
-nel corso di una visita del commerciante presso l’abitazione del cliente, presso il suo luogo di lavoro o in altri luoghi ove il cliente si trovi per motivi di studio o lavoro.
-nel corso di un’escursione al di fuori dei locali del commerciante, organizzata da quest’ultimo;
-in un’area aperta al pubblico;
-per corrispondenza, o tramite un catalogo che il cliente ha visionato autonomamente.
Il contratto a distanza
I contratti a distanza contemplano la fornitura di beni o servizi proposti al cliente al di fuori da esercizi commerciali, ad esempio tramite televisione o internet.
Il venditore deve fornire al cliente le informazioni sul diritto di recesso durante la descrizione del prodotto o del servizio (ad esempio alla fine e nel corso del messaggio televisivo che promuove l’offerta).
Sono esclusi da questa definizione:
-i contratti relativi alla vendita, locazione o realizzazione di immobili e quelli riguardanti la riparazione di beni immobili;
-i contratti relativi ad assicurazioni;
-i contratti relativi all’acquisto di bevande, alimenti e altri beni di consumo corrente, recapitati dai fornitori a scadenze regolari e frequenti.
Non rientrano all’interno di questa definizione anche i contratti relativi alla fornitura di beni o servizi il cui prezzo non supera euro 26, compresi gli oneri fiscali e al netto di spese accessorie riportate nel catalogo o nella nota d’ordine.
Come recedere dall’acquisto
Il venditore deve fornire al cliente per iscritto le informazioni relative al diritto di recesso indicando
-i termini, le modalità e le condizioni da soddisfare per esercitare il diritto di recesso;
-i dati del soggetto nei confronti del quale è possibile esercitare il diritto di recesso (nome e indirizzo o, nel caso si tratti di una società, la denominazione e la sede) e al quale debba essere riconsegnato il prodotto.
Anche nel caso in cui il diritto di recesso non sia soggetto a termini stabiliti, il venditore è comunque tenuto a fornire al cliente tutte le informazioni relative alle modalità con le quali esercitarlo. Nel caso di un contratto a distanza, tali informazioni devono essere riportate nella nota d’ordine (qualora questa sia presente), in maniera separata rispetto alle altre clausole del contratto e con caratteri di dimensioni pari o superiori rispetto a quelli utilizzati nelle restanti parti del documento.
Qualora il commerciante non fornisca al cliente informazioni relative al diritto di recesso o fornisca informazioni errate o non complete, o non rimborsi al consumatore la somma pagata, ai sensi della legge n. 689 del 24/11/1981, gli verrà addebitata una sanzione amministrativa la cui entità può variare da euro 516 a euro 5.165. Queste cifre possono essere raddoppiate in caso di infrazioni di notevole gravità o di recidiva.
L’accertamento delle violazioni avviene d’ufficio o su richiesta del cliente da parte degli organi di polizia amministrativa. E’ anche possibile per il cliente ricorrere al giudice ordinario, per ottenere un risarcimento danni in seguito alla violazione degli obblighi contrattuali da parte del venditore. Il cliente deve ricevere una copia della nota d’ordine, sulla quale siano indicati la data e il luogo nel quale è stata sottoscritta.
In assenza di una nota d’ordine, il venditore è comunque tenuto a fornire al cliente le informazioni relative al diritto di recesso al momento della stipula del contratto o della proposta. Il documento deve riportare tali informazioni in caratteri leggibili e deve essere completo di data nel quale è stato consegnato al cliente, luogo e elementi distintivi del contratto. Il commerciante può conservare una copia di questo documento, sottoscritta dal cliente. Nel caso di una vendita a distanza, per corrispondenza o tramite catalogo, quest’ultimo deve riportare tutte le informazioni sul prodotto o servizio offerto. In alternativa, tali informazioni possono essere presenti sulla nota d’ordine, in caratteri leggibili.
Per esercitare il diritto di recesso, è necessario inviare al venditore una raccomandata entro 10 giorni dalla sottoscrizione della nota d’ordine o dalla data di ricevimento del prodotto (nel caso in cui il contratto riguardi la fornitura di beni e la vendita sia avvenuta senza la presenza del venditore).
Nel caso in cui il venditore non abbia fornito al cliente le informazioni sul diritto di recesso, o abbia fornito informazioni errate, il cliente ha a disposizione
-90 giorni nel caso di un contratto a distanza;
-60 giorni nel caso di un contratto stipulato al di fuori dell’esercizio commerciale .
Il termine per esercitare il diritto di recesso decorre a partire dal giorno di ricevimento del prodotto o, nel caso l’offerta riguardi un servizio, a partire dalla stipula del contratto.
La comunicazione con la quale si manifesta la volontà di avvalersi del diritto di recesso deve essere firmata dalla persona che ha sottoscritto il contratto e inviata tramite raccomandata. Risulta essere possibile inviare una prima comunicazione tramite telegramma o fax spediti entro i termini indicati in precedenza, a patto che venga confermata con raccomandata con ricevuta di ritorno, entro le 48 ore seguenti.
Talvolta non è necessario inviare una comunicazione alla società, ma è sufficiente restituire la merce entro sette giorni dalla ricezione. Non si tratta di un’opzione consigliabile, a meno che non sia espressamente prevista dal contratto.
Come rendere la merce
Qualora il contratto sottoscritto fosse relativo all’acquisto di un bene, per potersi avvalere del diritto di recesso è importante che l’oggetto sia integro. Nel caso in cui il contratto riguardasse la fornitura di un servizio, in genere non è possibile avvalersi del diritto di recesso per non corrispondere il pagamento di prestazioni già effettuate.
Nel momento in cui il venditore riceve la comunicazione, le parti possono considerarsi libere dalle obbligazioni previste dal contratto. Il cliente è tenuto a restituire i beni entro 10 giorni dalla data della ricezione, salvo sia stato previsto dal contratto un termine maggiore.
La merce è da considerarsi resa nel momento in cui viene accettata dall’ufficio postale o dal corriere. Il cliente deve farsi carico delle spese di spedizione. Il commerciante, dopo aver ricevuto la comunicazione, deve restituire al cliente l’intera somma versata, in un tempo il più possibile breve, e comunque non superiore a 30 giorni dal ricevimento della comunicazione. Qualsiasi clausola del contratto che limiti il rimborso che verrà fornito a un cliente che manifesti la volontà di esercitare il diritto di recesso è da considerarsi nulla.