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In questa guida spieghiamo cosa sono la garanzia legale e la garanzia convenzionale e vediamo come fare valere la garanzia di un prodotto.
Ormai ci siamo abituati, la breve durata dei prodotti che acquistiamo ci costringe sempre più spesso a contattare i rivenditori e i centri assistenza prima del previsto. Per evitare spiacevoli inconvenienti, è necessario essere previdenti. Innanzitutto osservando con attenzione ciò che si sta comprando e, nel caso sia già troppo tardi, riconoscendo i rimedi da adottare a danno avvenuto. Ovvero il ricorso alla garanzia.
Prima di Fare un Acquisto
Quando si acquista un prodotto è opportuno osservare con molta attenzione ciò che si sta per comprare, segnalando tempestivamente al venditore gli eventuali difetti. Infatti, se comprate un oggetto con un difetto evidente non potrete più fare nulla. Risulta essere il caso della signora Giovanna che ha acquistato una vestaglia senza cintura. Accortasi solo a casa dell’inconveniente, ha riportato la vestaglia al negoziante chiedendo di avere la cintura oppure di ottenere uno sconto. Niente da fare. La legge non ammette distrazioni, il negoziante non era tenuto a dichiarare che quel modello era difettato e neanche che proprio per questo motivo era venduto a basso prezzo. Se invece il difetto non è visibile al momento dell’acquisto e compare solo in un secondo tempo, l’acquirente è protetto dalla legge. C’è la garanzia.
Garanzia Legale
La fornisce il venditore ed è obbligatoria per qualunque prodotto. Anche chi acquista oggetti usati ha diritto alla garanzia. I difetti che possono essere invocati sono quelli che rendono l’oggetto non idoneo all’uso, per esempio un libro con la stampa sbiadita o una cassetta con il suono alterato.
Facendo ricorso alla garanzia legale il consumatore può richiedere a sua scelta
-La risoluzione del contratto. Il consumatore restituisce il bene al venditore e questi a sua volta riconsegna i soldi al consumatore
-La riduzione del prezzo, cioè una specie di sconto forzato
La garanzia legale vale soltanto per i difetti che si manifestano entro due anni dall’acquisto. Il consumatore è tenuto a denunciarli al venditore entro due mesi dalla scoperta.
L’articolo 132 del Codice del Consumo individua infatti i termini di decorrenza e decadenza della responsabilità del venditore. In particolare, il venditore sarà responsabile dei difetti di conformità che si manifestino entro il termine di due anni dalla consegna del bene, tuttavia il consumatore sarà considerato decaduto da tale diritto nei confronti del venditore qualora non provveda a denunciare il difetto di conformità entro due mesi dalla data in cui sia venuto a conoscenza di tale difetto, a meno che il venditore non abbia riconosciuto il difetto o abbia cercato di occultarlo.
Conservate sempre gli scontrini degli acquisti più importanti. Solo in questo modo avrete la possibilità di fare valere i vostri diritti. Se il venditore non accoglie la vostra richiesta, il modo migliore per fargli capire che siete determinati consiste nello scrivere una lettera raccomandata con la quale vi riservate di fare ricorso al giudice di pace se non otterrete soddisfazione.
La legge prevede comunque la facoltà per le parti di pattuire un termine inferiore di garanzia, sempre che non sia inferiore a dodici mesi dalla consegna, esclusivamente per i beni di consumo usati venduti da professionisti ed acquistati da consumatori, ovviamente non professionisti.
Sarà considerato nullo qualsiasi patto, anteriore alla comunicazione al venditore del difetto di conformità che sia volto ad escludere o limitare, anche in modo indiretto, i diritti riconosciuti dalla legge al consumatore. La nullità potrà essere fatta valere solo da parte del consumatore e potrà essere rilevata d’ufficio dal giudice.
Resteranno invece validi i patti effettuati successivamente alla denuncia, tuttavia si ritiene comunemente che questi siano assoggettati al controllo di vessatorietà.
Sarà inoltre nulla qualsiasi clausola contrattuale che preveda la l’applicabilità al contratto di una legislazione di un Paese extracomunitario, privando con questo il consumatore della protezione assicurata dalla normativa comunitaria, nel caso in cui il contratto invece presenti uno stretto collegamento con il territorio di uno Stato membro dell’Unione Europea.
Garanzia Convenzionale
Risulta essere una garanzia supplementare che il venditore o il produttore può decidere di offrire all’acquirente. Ha la funzione di rafforzare ed estendere la tutela dell’acquirente in caso di acquisto di prodotti difettosi, anche quando il difetto lamentato non ne pregiudica l’utilizzo, per esempio una radio con la sintonia difettosa che non prende tutti i canali.
Il soggetto che offre tale garanzia dovrà avere cura che tale garanzia riporti perlomeno l’indicazione che il consumatore è titolare dei diritti previsti dal codice del consumo e che la garanzia medesima lascia impregiudicati tali diritti, oltre ad indicare in modo chiaro e comprensibile l’oggetto della garanzia e gli elementi essenziali necessari per farla valere, compresi la durata e l’estensione territoriale della garanzia, oltre che il nome o la ditta e il domicilio o la sede di chi la offre.
Il ricorso alla garanzia convenzionale comporta la riparazione o al massimo la sostituzione del prodotto. Risulta essere esclusa la restituzione di denaro all’acquirente.
In generale i contratti di garanzia prevedono la riparazione o la sostituzione gratuita delle parti danneggiate soltanto se il prodotto è guasto per difetti di fabbricazione. Le aziende normalmente escludono la garanzia per i guasti dovuti all’usura, alla negligenza nell’uso e i danni derivanti dal trasporto e dall’installazione del prodotto.
La garanzia non prevede interventi per la normale manutenzione e non vale se sono state eseguite riparazioni da un tecnico non autorizzato.
In caso di cattivo funzionamento dell’apparecchio, si ha un periodo di tempo limitato per fare la denuncia al centro assistenza, stabilito dal contratto.
Generalmente le case produttrici chiedono il tagliando di garanzia compilato e timbrato dal venditore. In alcuni casi servono due documenti, uno da spedire entro 10 giorni dalla data di acquisto, l’altro da conservare insieme al documento fiscale.
Un consiglio, denunciate il guasto entro due mesi anche al venditore per potere eventualmente usufruire della garanzia legale.
Quando viene effettuata una riparazione è bene controllare subito che tutto funzioni, visto che se non si contesta al momento della consegna, il lavoro si considera accettato. Inoltre è consigliabile farsi rilasciare una ricevuta con il dettaglio dei pezzi sostituiti e i lavori eseguiti. Se il guasto si ripresenta, anche a garanzia scaduta, il centro assistenza ne è ancora responsabile.
Fino a qui non dovrebbero esserci difficoltà. I problemi possono essere legati proprio alla riparazione e riguardano di norma
-La richiesta di pagamento per la riparazione che, secondo garanzia, doveva avvenire gratuitamente
-Il ripresentarsi del difetto, anche dopo vari interventi di riparazione
-La lentezza del centro assistenza.
In tutti questi casi potrete protestare inviano una comunicazione tramite raccomandata.
Vediamo che tipo di situazione si può presentare in tutti i casi di guasto non previsti nella garanzia
-Se il guasto è provocato dal nostro comportamento non è possibile richiedere alcun tipo di intervento
-Se invece la merce arriva danneggiata dal trasporto si può richiedere l’intero risarcimento al venditore, che era tenuto a consegnarvi il prodotto integro
-Se il guasto dipende dalla cattiva installazione o dalla riparazione di un tecnico non autorizzato, bisogna rivolgersi a chi ha svolto il lavoro, la garanzia non copre più.
Danni Derivanti dal Difetto di un Prodotto
Se in seguito al difetto di un prodotto deriva un danno al cliente, il venditore deve risarcire sia la perdita subita dal danneggiato sia l’eventuale mancato guadagno. Ovviamente solo nel caso in cui i danni siano la conseguenza immediata e diretta del comportamento del venditore. Ipotizziamo che questo sia il nostro caso.
Vediamo a cosa si ha diritto nel caso in cui il guasto provochi un danno all’acquirente. Bisogna fare delle distinzioni, a seconda del tipo di situazione. Vediamo alcuni casi.
Avete fatto riparare il prodotto
Risulta essere il caso più frequente. Potete
-Chiedere il rimborso delle spese di riparazione se il venditore si rifiuta di riparare il prodotto
-Se i tempi di riparazione sono molto lunghi, potete anche chiedere il rimborso delle spese sostenute in seguito alla mancata disponibilità del prodotto
Avete restituito il prodotto difettoso
-Se vi hanno rimborsato il costo, potete chiedere la differenza di prezzo nel caso abbiate dovuto acquistare altrove il prodotto ad un prezzo superiore
-Se vi hanno sostituito il prodotto, potete chiedere il rimborso delle spese di mano d’opera per il nuovo montaggio.
Se tramite lettera o contatto telefonico non siete riusciti a ottenere ragione, avete comunque ancora una possibilità prima di passare alle vie legali, la procedura non contenziosa davanti al giudice di pace.
Risulta essere possibile ricorrere al giudice di pace, anche se la procedura non pone un obbligo alla controparte, che può decidere di non presentarsi. Se, invece, entrambe le parti si sottopongono al parere del giudice e raggiungono un accordo, il tutto si risolve con un verbale di conciliazione
Gli uffici del giudice di pace si trovano nei locali delle preture oppure in locali messi a disposizione dai comuni. Potrete rintracciare il giudice telefonando in Pretura o in Comune e in alternativa al centralino degli Uffici giudiziari. Risulta essere sufficiente una richiesta in carta libera con la quale si chiede l’intervento del magistrato in qualità di arbitro.
La richiesta deve essere consegnata presso la cancelleria del giudice di pace. Da qui verrà inviata una copia alla controparte per fissare la data di comparizione in udienza.