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L’isolamento termico vi consente di rendere la vostra abitazione meno soggetta agli sbalzi della temperatura esterna, rimanendo fresca d’estate e calda d’inverno.
Leggi la guida per conoscerne caratteristiche, tipologie, e come scegliere i migliori sistemi di isolamento termico per risparmiare sulla bolletta energetica di casa in base a criteri di qualità, prezzo, offerte e corretta informazione per il consumatore.
Come risparmiare sulla bolletta energetica di casa
La temperatura di una casa non è data solo dalla temperatura che si imposta sui caloriferi o sul condizionatore d’aria, in quanto dipende molto anche dal tipo di isolamento dell’immobile, quando questo parametro è ai suoi valori ottimali, gli impianti di riscaldamento e di climatizzazione consumeranno di meno per mantenere la casa alla sua temperatura ideale.
Purtroppo, per quel che riguarda gli immobili edificati tra gli anni Sessanta e Settanta, ci si trova di fronte a coperture e pareti dallo scarso potere isolante e progettate in modo non adeguato per quel che riguarda l’isolamento termico.
In questi casi è necessario individuare diverse soluzioni per ovviare al problema, molto diverse dalle soluzioni che si sarebbero potute utilizzare nella fase di progettazione e di costruzione.
L’isolamento delle coperture e delle pareti è particolarmente importante negli appartamenti all’ultimo piano, nelle villette, nelle mansarde e in tutte le case che possiedono soffitto alti, in quanto caratterizzati da squilibri termici considerevoli.
Nella maggioranza dei casi sono le caratteristiche costruttive dell’immobile a determinare il tipo di intervento da utilizzare, anche se bisogna tenere in considerazioni fattori come le caratteristiche climatiche della zona dove è stata costruita la casa.
Più grande sarà anche la metratura interna della casa, più grande sarà di conseguenza anche la dispersione del calore. Lo stesso discorso si può fare anche per quelle villette a schiera che si trovano in posizioni terminali nella schiera, in quanto l’esposizione sui tre lati porta a un naturale peggioramento dell’isolamento termico.
Una coibentazione adeguata di un edificio, in ogni modo, assicura una notevole riduzione delle spese energetiche che si aggira intorno al 45% dell’importo della bolletta nei mesi della stagione invernale, in quanto un impianto di riscaldamento moderno e ben funzionante abbinato a un buon isolamento termico raggiunge invidiabili punte di efficienza addirittura superiori all’80%.
In ogni modo, per evitare di andare incontro a spese eccessive ed evitabili, è sempre bene far valutare la propria casa da un professionista del settore in modo da poter individuare i punti di maggiore dispersione termica per poter effettuare azioni mirate.
Isolamento termico delle pareti
L’isolamento delle pareti si effettua tenendo conto delle caratteristiche sia dei muri perimetrali che di quelli interni.
Nel caso in cui le pareti siano in doppia fila di mattoni o realizzate in calcestruzzo, bisogna riempire con materiale isolante l’intercapedine centrale; per quel che riguarda i muri esterni, invece, possono essere isolati con il trattamento ‘a cappotto’, mentre i pavimenti, i solai e i tetti possono subire interventi di insufflaggio con una sostanza chiamata fibra di cellulosa, un materiale particolarmente resistente anche agli insetti e alla muffa.
Se invece la casa dovesse sperimentare escursioni termiche molto elevate tra il giorno e la notte, è meglio scegliere il trattamento a cappotto sia per i muri interi che per quelli esterni.
La scelta dell’intervento più adatto, ossia se dall’interno o all’esterno, sarà determinato dalle diverse necessità del caso: effettuare un buon isolamento dei muri perimetrali può essere efficace, anche se l’intervento è molto lungo; ancora, la scelta del tipo di intervento dipende anche dai materiali che sono stati utilizzati per la costruzione dell’immobile e dal tipo di impianto di riscaldamento utilizzato nello stabile.
Sostanzialmente, questo tipo di pratica serve a dotare l’edificio di una specie di involucro di protezione costituito da una serie di pannelli in espanso o in fibra minerale spessi almeno 6 centimetri, anche se per effettuare questo tipo di intervento è necessario richiedere le necessarie autorizzazioni (soprattutto per quel che potrebbe riguardare eventuali vincoli artistici o storici) in quanto andrebbe a modificare l’esterno del palazzo.
Se invece fosse possibile effettuare questo tipo di intervento in un edificio ancora in costruzione, una delle tecniche da tenere in considerazione è quella dell’installazione di pareti ventilate, che sono formate da una coppia di pannelli di diverso spessore (quello esterno maggiore rispetto a quello interno), che creano una camera d’aria che viene riempita. Questo tipo di applicazione assicura un ottimo isolamento termico, che incrementa la qualità della vita di chi ci abita.
Anche nel caso in cui non si desideri riempire la camere d’aria, la sola presenza di un’intercapedine assicura alle pareti la migliore traspirazione. Se al contrario si è già in possesso di questo tipo di parete e si vuole incrementare il livello di isolamento termico, si può intervenire con il metodo dell’insufflaggio, che assicura ottimi risultati e un’invasività ridotta.
Quando per diversi motivi non si può intervenire sui muri esterni, si può ottenere un buon risultato operando anche solo sui muri interni senza dover effettuare grossi interventi a livello di muratura. Anche la semplice applicazione di pannelli di sughero alle pareti apporta buoni risultati, in quanto questo materiale è il miglior coibentante che si può trovare i natura.
Questo tipo di intervento è relativamente semplice da realizzare, anche in maniera autonoma, visto che pannelli di questo tipo di trovano pronti all’uso e possono essere istallati anche da persone che non abbiamo particolari competenze a livello tecnico.
Isolamento termico del tetto
Ora che abbiamo analizzato tutto quello che può essere effettuato sulle pareti, è bene prendere in considerazione un altro elemento molto importante, ossia il tetto: all’interno di una casa, infatti, il calore tende a disperdersi verso l’alto, e nel caso in cui non si isoli anche il tetto si può perdere parte dei i benefici derivanti dall’isolamento delle pareti.
Se non si isola adeguatamente anche il tetto, infatti, si può incrementare il livello di dispersione termica anche del 45%. Il modo migliore per verificare la qualità dell’isolamento termico offerto da tetti e pavimenti basta il senso del tatto: se sono sempre freddi e la loro temperatura non cambia anche con il riscaldamento acceso, vuol dire che è necessario un intervento per incrementarne il potere isolante.
Uno dei modi migliori per isolare il tetto è quello di renderlo ventilato tramite l’applicazione di materiale isolante sotto le tegole, avendo cura di lasciare un’intercapedine di 6/8 centimetri che può essere lasciata vuota o riempita di sostanze minerali o naturali.
Quando ci si appresta ad effettuare i lavori, inoltre, è bene tenere in considerazione la normativa UNI 10351, che determina in 20°C la temperatura a cui devono essere misurati i valori di coibentazione, e che vengano indicate anche le differenze che si possono verificare nei diversi contesti atmosferici e climatici.
Quando si scelgono i materiali per l’isolamento delle coperture, inoltre, bisogna necessariamente valutare anche le caratteristiche climatiche del luogo dove è stato costruito l’immobile.
Ad esempio, nelle zone a clima mite uno spessore di 3 cm è più che sufficiente, mentre nelle zone a clima rigido si arriva anche ai 12 cm. In alcuni casi è bene valutare anche la realizzazione di una controsoffittatura interna a sostegno della coibentazione esterna.
Materiali isolanti
Il materiale isolante che si decide di utilizzare varia in base al tipo di utilizzo e alle condizioni climatiche del luogo dove lo si utilizzerà. La prima cosa da fare è individuare il coefficiente della sua conducibilità termica, ossia la sua capacità di trasmettere calore.
Un buon materiale isolante, infatti, è caratterizzato da una conducibilità molto bassa e un valore di conducibilità inferiore allo 0,10: deve quindi essere in grado di accumulare la maggiore quantità di calore possibile senza trasmetterlo.
I materiale che possiedono queste caratteristiche solitamente sono caratterizzati da un peso specifico molto basso e da un contenuto di umidità ridotto, e si dividono in 4 grandi famiglie: materiali sintetici, materiali minerali, materiali vegetali e materiali di provenienza animale.
I materiali sintetici sono dei composti di origine chimica caratterizzati da un costo ridotto e da una grande diffusione, anche se ultimamente si cerca di limitarne l’uso per la loro scarsa riciclabilità e salubrità, dato che sono caratterizzati da un tasso di traspirazione molto basso.
A questa famiglia appartengono il poliuretano espanso, le schiume, il polistirene estruso e il polietilene. I materiali minerali invece sono quelli più utilizzati nel settore edilizio e provengono dalle rocce: offrono ottimi risultati soprattutto in caso di eccessiva umidità o infiltrazioni, non sono combustibili e sono particolarmente resistenti alla formazione di muffe. Appartengono a questa categoria l’argilla espansa, i feltri, la perlite e la vermiculite.
I materiali vegetali invece provengono dalla cellulosa o dal legno: il più utilizzato di questa famiglia è il sughero, che si presenta ignifugo, igienico, durevole e soprattutto riciclabile. Tra i materiali di provenienza animale possiamo annoverare la lana, che comunque non viene utilizzata molto, se non a volte nelle intercapedini o come supporto.
Indipendentemente dal tipo di materiale che desideriamo impiegare, bisogna prima di tutto conoscere alcune caratteristiche fondamentali, ad esempio l’efficacia del materiale, che incrementa quanto più il materiale risulta essere termicamente inerte. È anche importante che i materiali utilizzati abbiano il minor tasso di tossicità possibile, siano tendenzialmente inattaccabili da parassiti e muffa e soprattutto resistenti al fuoco.
Inoltre, non devono alterare gli altri materiali con cui entrano in contatto, portandoli alla formazione di efflorescenze o alla corrosione.
I materiali sintetici come il poliuretano espanso e gli schiumati, ad esempio, sono perfetti da utilizzare nelle intercapedini mentre nel caso delle pareti è preferibile utilizzare gli stessi materiali sotto forma di pannello.
Sono perfetti dappertutto tranne che nelle intercapedini, dove è meglio utilizzare la perlite, la vermiculite o l’argilla espansa. Tra i materiali vegetali il sughero è quello che costa di più ma permette diversi tipi di utilizzo, sia per le intercapedini che per le pareti, mentre la fibra di iuta o di cocco può essere utilizzata solo in abbinamento ad altri materiali, in quanto il loro potere di isolante termico è inferiore.
Per la corretta applicazione degli isolanti è necessario possedere un po’ di conoscenza dei principi che determinano la dispersione del calore. Quello che bisogna sempre tenere a mente è che l’aria calda si disperde nei posti dove fa più freddo in casa, ad esempio gli scantinati, i solai, le finestre e il vano delle scale.
Ancora, la dispersione si fa ancora più grande in prossimità del tetto e di qualsiasi superficie a vetri: riducendo od eliminando i vetri si può incrementare l’efficienza energetica dell’abitazione, risparmiando prima di tutto sul combustibile per il riscaldamento.
Serramenti isolanti
Esistono vari materiali per la realizzazione dei serramenti isolanti e ognuno è dotato di caratteristiche diverse
Alluminio
Sono molto più economici di quelli in legno. Per quanto riguarda l’isolamento termico, non è uguale come per i serramenti in legno o in PVC, è sicuramente minore. Inoltre, durante la stagione invernale può addirittura trattenere la condensa di notte.
Il vantaggio per i serramenti in alluminio, riguarda sicuramente la manutenzione. Molto semplice da pulire, basta una spugna imbevuta solamente di acqua. Per la durata, tutti i serramenti sono duraturi se curati bene, e possono vivere anche fino a vent’anni.
Legno
Sono piuttosto delicati. E’ proprio il materiale che a secondo del tipo di legno che si sveglie, ha bisogno di una continua manutenzione, per la conservazione. Per il grado di isolamento, i serramenti in legno hanno degli ottimi riscontri con gli agenti atmosferici. Per un fattore estetico, sono sicuramente i migliori.
PVC
Hanno un ottimo isolamento termico al pari dei serramenti in legno. Non viene attaccato da pioggia o neve o vento e anche la manutenzione non richiede particolari compiti.
Misti
Sono costituiti da due tipi di materiali. Il binomio perfetto è composto dal legno e dall’alluminio, dove il primo sarà inserito nella parte interna, mentre il secondo ricoprirà la parte esterna.
Questi i materiali per i serramenti che rendono un buon isolamento termico e acustico. Ma per un risultato che funzioni davvero sulla bolletta occorre che il serramento abbia buoni compagni di viaggio, come la vetrocamera e la guarnizione.
Vetrocamera
Si tratta del vetro che “vestirà” il serramento, garantendo a secondoa di qulelo scelto, un ingrediente in più per un buon isolamento termico e acustico. Oggi i serramenti sono quasi tutti in doppio vetro (maggiore sarà lo spessore, maggiore sarà l’isolamento). I due vetri sono separati da un’intercapedine di aria secca.
Guarnizioni
Si tratta di guarnizioni particolari che hanno il compito di isolare meglio il serramento.
Normativa
Secondo la direttiva europea (la 2002/91/Ce), dal 04/01 2006 la certificazione energetica è diventata obbligatoria per qualsiasi edificio: documenta i reali consumi energetici e deve essere consegnato al momento della compravendita dell’immobile, in quanto può influenzarne il valore.
Nel caso in cui se eseguano lavori di riqualificazione o di ristrutturazione le opere devono essere svolte nel rispetto delle regolamentazioni ed essere provviste di opportuna certificazione. Questo documento, infatti, serve a ripartire l’immobile nelle diverse classi, come succede anche per gli elettrodomestici, dove la classe più efficiente è la A.
Una casa standard solitamente appartiene alla classe D o F; una casa in classe C permette di risparmiare il 30% rispetto a una D o una F, e un edificio in classe B circa il 50%, mentre uno in classe A il 70% e uno in classe A+ può arrivare fino all’85%, raggiungendo i massimi gradi di efficienza energetica.
Le certificazioni energetiche durano per una decina di anni dopo la data di emissioni, trascorsi i quali è necessario un aggiornamento.
Questo significa che, se i materiali utilizzati non sono di buona qualità, un edificio potrebbe perdere di valore e finire in una classe energetica più bassa rispetto a quella iniziale.
L’ultima cosa a cui fare attenzione, nei cinque anni che seguono la certificazione dopo aver effettuato un lavoro di riqualificazione è possibile ricevere un controllo di verifica della corretta esecuzione dei lavori, e andare incontro a sanzioni di natura economica e addirittura penale se qualcosa non risultasse in regola.
Costi
La scelta dei serramenti molte volte dipende dai prezzi. Soprattutto se si tratta di ristrutturare abitazioni vecchie. Se invece, si tratta di case nuove, saranno le ditte costruttrici a scegliere i serramenti. Ovviamente, più le finestre sono belle, più l’appartamento vale e più spenderete. Ma se ne vale veramente la pena….fatelo!!
I prezzi quindi come abbiamo visto, variano molto, e tanti sono i fattori che bisogna tenere conto, dal materiale al tipo di apertura, dal vetro alle guarnizioni.
Una serie di piccole cose, che fanno del serramento finito, una finestra più o meno, non solo bella esteticamente, ma anche con un buon isolamento termico e acustico. Per quanto riguarda il serramento in legno, il prezzo è molto variabile e dipende dal tipo di legno. Sicuramente, il legno in rovere p uno dei legni più pregiati, e quindi il prezzo può addirittura arrivare al doppio di uno più economico in legno di pino per esempio.
Di un certo valore, anche se farete cadere la vostra scelta, nei serramenti misti, ovvero quelli in legno all’interno , e alluminio all’esterno. Questo tipo di serramento può arrivare a costare anche al pari di un serramento in legno di rovere.
Tra i materiali più economici , sicuramente al primo posto vi è il PVC, seguito dall’alluminio. Prezzi differenti anche per quanto riguarda la scelta del vetro. Se scegliamo un vetro antisfondamento, possiamo pagarlo poco meno di 100 euro al mq. Più economici è il vetro che dipende dalla dispersione di calore. Quelli a bassa emissività costano poco meno di 40 euro. L’unico consiglio è comunque quello di rivolgersi ad un esperto del settore, per un preventivo gratuito, al fine di decidere il serramento con un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Se avete acquistato un appartamento da ristrutturare, i serramenti sono la prima cosa da sostituire, soprattutto se si tratta di una casa vecchia.
Dove acquistarli? Se conoscete un esperto del settore, un falegname, sicuramente vi potrà consigliare al meglio, perciò che riguarda il tipo di materiale. Se avete deciso per il legno. In ogni caso, potete rivolgervi presso uno dei tanti negozi di porte e serramenti , presenti in tutte le città.
Come abbiamo visto i prezzi variano molto da cosa si decide di installare , ma anche tra le principali città italiane, vi è notevole differenza. Quindi, se avete le idee chiare potete subito portare la vostra scelta al negoziante, oppure potete farvi consigliare.
Per un preventivo preciso, occorrono le misure in mq di tutto il materiale che vi occorre. Il mio consiglio è quello di invitare l’esercente a casa, in modo che prenda lui stesso le misure e vi possa magari consigliare su materiale e vetrocamera. I serramenti potete anche acquistarli nei grandi magazzini tipo Castorama, marchio francese in francising, dove troverete una grande scelta, una vasta gamma di materiali, modelli e colori.
Manutenzione
Per una lunga duratura dei serramenti è importante una buona e periodica manutenzione. I serramenti, qualsiasi sia il tipo di materiale sia, se esposti a sole, pioggia o vento, si rovinano. Solo il legno, se trascurato, può essere restaurato.
Bastano poche operazioni per far tornare le persiane di legno come nuove. Per prima cosa, almeno una volta all’anno occorre lubrificare con un apposito spray, tutti i meccanismi. Un’occhiata anche alla vernice, soprattutto quella esterna. Possono essere fatti dei ritocchi per non restaurare proprio tutto. In questo caso, quindi, basteranno poche mosse, in caso contrario bisognerà cambiare metodo.
Per togliere la polvere che si annida tra una fessura e l’altra, basta farlo almeno una volta all’anno. Servono semplicemente acqua e sapone neutro.
Questa operazione servirà a fare durare di più la vernice, ma soprattutto a tirare via la polvere. Molto importante è anche la manutenzione del telaio. Occorre controllare che tutte le guarnizioni siano a osto, e che i fori siano liberi da insetti e polvere.
Poi, vi è l’operazione di rinnovo delle persiane in legno. Si tratta di riportare i serramenti come nuovi, difendendoli da sole e pioggia, ripassandoli con un particolare olio ritonificante.
Prima di rinnovare le persiane però, occorre pulirle dalla polvere. Per un piccolo ritocco dovuto a rotture di vernice, si può carteggiare la parte colpita e applicare la vernice solo in quella particolare zona.
Per un restauro completo, dovuto a manutenzione scarsa o del tutto assente, occorre carteggiare utilizzando una specifica carta abrasiva di cosiddetta grana 100. Applicare poi un impregnante e lasciare asciugare. Consigliabile una mano di finitura con un’ottima vernice.