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I servizi del personal shopper si rivolgono a tutte quelle persone che per diversi motivi abbiano necessità di un consulente che li guidi con competenza, all’acquisto di determinati beni di consumo, dall’abbigliamento all’arredamento della casa, alla compravendita di oggetti di valore.
La figura del personal shopper nasce nel Nord America alla fine degli anni ’80, e si basa in origine su un concetto di personalizzazione dei servizi tipica della mentalità statunitense. Questo mestiere, che ricorda da vicino quella del wedding planner, si è istituzionalizzata senza essere mai inquadrata in un ordine professionale, secondo la tipica tendenza liberalista americana a lasciare che sia il talento, la volontà e il merito a decidere il successo di chi lavora in un libero mercato. Diffusissima negli Stati Uniti, oggi questo lavoro oltreoceano si è evoluto, e riguarda migliaia di free lance che possiedono ognuno siti dettagliati e interattivi, o che offrono consulenze anche on line, e spesso in tempo reale, a chi ha bisogno dei loro servizi. Inoltre, le più grandi catene di negozi negli Stati Uniti già da qualche anno si sono dotate ognuna dei propri “personal shopper”, che guidano e consigliano la propria clientela riguardo a caratteristiche tecniche e qualità dei prodotti messi in vendita nei loro magazzini.
Dalla fine degli anni ’90, questo tipo di lavoro si sta facendo strada anche in Italia, dove tantissime sono le richieste ogni volta che un ente pubblico o una società privata lanciano la possibilità di frequentare un corso di formazione al personal shopping.
In Europa, il personal shopper è una figura qualificata riconosciuta da un’associazione professionale, quella dei Tourist Assistant and Personal Shopper. A questa associazione si accede tramite un esame, che in genere viene svolto al termine di percorsi di formazione di durata triennale, e in cui si viene valutati tramite una scala di voti in espressa in centesimi. Il minimo punteggio stabilito da ottenere è piuttosto alto: 86/100.
I corsi al termine dei quali si diventa personal shopper si concentrano su materie incentrate sulla conoscenza del territorio dove si opera e della sua storia, su elementi di marketing del turismo e della moda, sulla conoscenza delle tendenze del mondo del lusso, dell’arredamento e dell’abbigliamento di qualità, oltre che sulla conoscenza di altri tipi di prodotti di consumo tipici del territorio (enogastronomia, artigianato, cosmesi).
Come Funziona il Personal Shopper
Il servizio di personal shopping è rivolto a tutte quelle persone, indifferentemente uomini o donne, che vogliano una consulenza personalizzata sull’acquisto di determinati beni di consumo.
Si tratta di una guida allo shopping “personalizzata” perchè questo tipo di assistente valuta sempre, prima di fornire il proprio servizio, alcuni fattori che variano da un cliente all’altro, come ad esempio caratteristiche fisiche, gusti personali, ma anche i contesti sociali o professionali a cui appartiene il suo assistito.
Per esempio, il personal shopper, nella sua accezione più comune, è una guida alla scelta del vestiario più appropriato alle proprie esigenze di stile. In questo caso, il compito di un professionista è quello di suggerire i capi più adatti rispetto a specifici parametri del cliente di riferimento.
Le occasioni in cui si può decidere di rivolgersi a un personal shopper sono però le più diverse: non solo la necessità di imparare a vestirsi con uno stile più elegante, ma anche il bisogno un parere qualificato sugli acquisti di beni di lusso, cadeaux firmati o prodotti enogastronomici certificati che si sceglie di acquistare in un luogo diverso da quello in cui si vive, e su cui non si è ancora in grado di orientarsi bene.
Una delle ultime “mode” è poi quella di rivolgersi al personal shopping quando si vuole arredare con stile gli ambienti in cui si abita o si lavora. Sempre più frequenti sono ad esempio servizi di personal shopping per yacht o altri mezzi di trasporto dalla grande metratura.
Tuttavia, chi cerca una consulenza di personal shopping può aver bisogno di una guida all’acquisto solamente in occasioni particolari, “una tantum”. In particolare, quando si vuole avere una guida competente in un determinato paese o città straniera in cui sia necessario effettuare un determinato tipo di acquisto, o per la necessità di fare un regalo di stile ad una persona particolarmente importante per la nostra vita privata o professionale, e infine per conoscere i prodotti migliori in un determinato settore su cui si ha intenzione di investire del capitale (arredamento, arte, alto artigianato, enogastronomia certificata).
Come riportano alcuni dati forniti da società di servizi per il personal shopping, a scegliere il lavoro di “guida allo shopping” sono ancora in prevalenza donne, di media cultura, con una pregressa formazione scolastica a volte anche molto qualificata, che spesso coniugano il proprio mestiere nel campo del turismo alla passione degli acquisti e al proprio gusto estetico per i prodotti di abbigliamento e arredamento.
La competenza professionale è un dato caratterizzante di ogni personal shopper che possa dirsi tale, e può essere ricondotta a parametri che si riferiscono alla qualità del percorso formativo intrapreso, ma anche all’esperienza accumulata sul campo nel tempo e ad una elevata sensibilità estetica. Essenziale poi, per i diversi tipi di clientela a cui si rivolge, è una buona conoscenza di due o più lingue, oltre ovviamente ad una buona conoscenza del territorio in cui si opera. La buona presenza, e una dizione accurata, sono titoli preferenziali. La preparazione culturale spazia invece dal marketing ad elementi di conoscenza del design ed economia del turismo. E’ necessaria inoltre una grande predisposizione all’ascolto (innata o da acquisire) poiché è indispensabile per ogni guida allo shopping acquisire alcuni dati e informazioni dettagliate sul proprio assistito. Il personal shopper dovrà infatti tarare le sue consulenze in base ai feedback dell’utente.
Del resto, come mostra il percorso di formazione affrontato da ogni personal shopper, alcune caratteristiche di questa persona (acquisite o da “affinare sul campo”) sono da ricondursi alla sua capacità di stimolare la comunicazione con il cliente. L’abbigliamento, e in generale ogni scelta d’acquisto è infatti, a livello sociologico, un tipo di comunicazione e di espressione del sé nutrita da elementi inconsci della mente, oltre che da condizionamenti sociali a cui ognuno di noi è soggetto. Riuscire a comprendere i gusti, le esigenze, ma anche le difficoltà del proprio cliente è quindi una caratteristica qualificante per ogni personal shopper.
Tipologie di Personal Shopper
Esistono tanti tipi di personal shopping a seconda delle diverse persone che richiedono una consulenza, degli oggetti di consumo che si vogliano acquistare, o delle occasioni, private e professionali, che rendano necessario ricorrere a questo tipo di servizio.
Il primo tipo di personal shopping si rivolge a privati che abbiano bisogno di consigli specifici riguardo al proprio stile di abbigliamento. Questo può accadere in primo luogo in vista di occasioni particolari (eventi mondani in cui si sarà particolarmente in vista, particolari cerimonie, occasioni di lavoro in cui la propria apparenza viene considerata un “biglietto da visita”, necessità di adeguarsi ad un contesto sociale od etnico diverso dal proprio).
Tuttavia, sempre più professionisti richiedono consulenze di personal shopping in modo continuativo, per mancanza di tempo da dedicare allo shopping, ma anche per la necessità di imparare ad acquisire uno stile “diverso”, o semplicemente per la voglia di essere indirizzato da una figura competente all’acquisto dei migliori capi di abbigliamento disponibili sul mercato.
In secondo luogo ci si può rivolgere ad un personal shopper per effettuare compravendite in favore di terzi o per trasformare il proprio acquisto in un investimento di valore. Accade, nel primo caso, quando si ha la necessità di fare un regalo di stile ad una persona particolarmente importante per la nostra vita privata o professionale, e nel secondo caso per conoscere i prodotti migliori in un determinato settore su cui si ha intenzione di investire del capitale (dall’arredamento di una casa ad una collezione di oggetti di pregio di vario tipo).
Un tipo di personal shopping sempre più diffuso è poi quello che si rivolge al mondo dei turisti in visita nelle grandi capitali occidentali, che richiedono questo tipo di servizio cercando principalmente un orientamento allo shopping di souvenir, prodotti di lusso, gadget originali da riportare in patria come regalo per amici, oltre che beni alimentari tipici del paese in cui si è in visita.
Come Scegliere il Personal Shopper
La scelta di un personal shopper è una questione molto personale, e riguarda un insieme di fattori diversissimi fra loro. Alcune delle variabili che influenzano la scelta di una figura professionale del genere si basano infatti su dati e valutazioni oggettive, altre tuttavia riguardano una sfera di caratteristiche inerenti la personalità e il gusto estetico.
In primo luogo è infatti necessario prendere in considerazione alcune caratteristiche “oggettive” del proprio personal shopper, come una formazione di qualità o l’esperienza accumulata nel tempo, che sicuramente va ritenuta un titolo preferenziale al momento di scegliere. E’ importante anche valutarne l’età anagrafica (si può scegliere ovviamente più o meno vicina alla propria, a seconda del proprio gusto).
Oltre a questo però sarebbe opportuno, prima di scegliere, richiedere un incontro preliminare vis a vis. Non è infatti possibile valutare le caratteristiche di un personal shopper solo “sulla carta”. Questo perché il rapporto che il personal shopper intrattiene con i suoi clienti è infatti, come dice la parola stessa, in qualche modo “personale” ed è necessario quindi che si riesca a stabilire con la sua guida un rapporto che va al di là della prestazione lavorativa. In un incontro dal vivo per poter valutare dal vivo si potranno infatti verificare molti fattori che non emergeranno da nessun curriculum.
Innanzitutto, dato importantissimo, il suo il gusto estetico comprensibile già, ad un primo impatto, nella sua scelta in fatti di abbigliamento, che ci può lasciare più o meno soddisfatti (chi accetterà di farsi guidare nell’acquisto da una persona vestita in un modo che proprio non piace?). Ma sarà possibile verificare, faccia a faccia, anche le sue doti comunicative e la sua professionalità nell’approccio al cliente. E poi in fondo lo shopping è anche un piacere, e va fatto con persone che riescano a farcelo vivere come tale, e non solo come un impegno imposto dalla società.
Per prenotare un servizio di personal shopping, si può decidere di affidarsi a una società di servizi, lasciando ad essa l’assegnazione del proprio assistente, o al contrario procedere privatamente, consultando i siti web personali dei lavoratori di questo settore, oppure i dati messi a disposizione dall’associazione di Tourist Assistant and Personal Shopper (TAPS) riguardo ai propri iscritti.
Anche in Europa, come in Nord America, Internet sta diventando infatti un buon alleato di chi voglia intraprendere questo mestiere: grazie ai motori di ricerca, il proprio sito web con l’offerta di prestazioni di guida allo shopping è immediatamente visibile a chi sia in cerca di questi servizi.
Risulta essere anche vero però che i siti di personal shopping non sono ancora così numerosi come in America, dove ormai consulenze del genere vengono fornite anche a pagamento direttamente on line, e spesso in tempo reale, tramite scambio di files e riprese webcam. Né esiste ancora, nel vecchio Continente, l’abitudine di fornire ogni grande magazzino di un personal shopper per la propria clientela.
Piuttosto, in Europa, il personal shopping viene abbinato al settore dell’offerta turistica, perché l’abitudine di ricorrere a una figura di questo genere, soprattutto nel Sud Europa, non è ancora così diffusa.
Manager e professionisti che abbiano bisogno di una consulenza del genere, quindi, sono per ora abituati a rivolgersi a società specializzate nell’offerta di questi servizi a livello professionale, che operano capillarmente su tutto il territorio. Si tratta di società che in genere offrono anche altri tipi di servizi che nascondono la stessa “filosofia”, come il wedding planning o l’organizzazione di eventi. Dopo un colloquio informativo preliminare in sede, in cui si espongono le proprie esigenze e il servizio che si vuole richiedere, i titolari della società proporranno una selezione di assistenti, che sta al cliente scegliere in base alle informazioni che gli vengono fornite.