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Oggi siamo qui a dedicare questo appuntamento ad un prodotto con cui hanno a che fare praticamente tutte le neo mamme. Oggi parleremo dei pannolini usa e getta (quelli attualmente più utilizzati), di quelli lavabili (riutilizzabili più volte e più rispettosi dell’ambiente) e quelli biodegradabili.
Prima che venissero inventati i pannolini usa e getta, questi erano realizzati in tessuto e, tornando ancora più indietro nel tempo, in cotone e prima ancora in lino. Questi pannolini lavabili (detti anche Ciripà) venivano mantenuti chiusi con la classica spilla da balia (conosciuta anche come spilla di sicurezza) e si pensa che l’inventore sia stato il francese Elia Nannelouis.
Pannolini Usa e Getta e Pannolini Lavabili
Meglio un pannolino usa e getta o quello lavabile? E’ una domanda che si saranno sicuramente poste molte mamme almeno una volta e, visto i numeri che parlano chiaro, non è difficile immaginare il motivo principale per cui si preferisca sempre di più quello usa e getta: ovvero la praticità. Numeri, come detto, che parlano chiaro: ogni anno nella sola Unione Europea se ne producono oltre 25 miliardi e, se venissero messi in fila, coprirebbero ben 32 volte la distanza tra la Luna e la Terra, che è pari a 384mila km. Una comodità per molti, ma anche una grande fonte di inquinamento, calcolando che mediamente sono composti al 50% da derivati del petrolio. Considerando l’intero ciclo di vita del prodotto, emerge come già al momento della produzione i pannolini realizzati con materie prime derivate dal petrolio comportano il rilascio di 0,15 Kg di CO2 per pannolino e contribuiscono al depauperamento delle risorse naturali. Senza scordare che poi, dopo esser stati utilizzati, i pannolini costituiscono da soli più del 4% dei rifiuti domestici e ognuno di essi impiega più di 500 anni per decomporsi completamente. Solo in Italia, ogni giorno finiscono in discarica quasi 6 milioni e mezzo di pannolini usa e getta, pari a oltre 2 miliardi e 200 mila pezzi l’anno.
Come scegliere il pannolino usa e getta: negli ultimi anni sono state sviluppate tecnologie e materiali alternativi a quelli sintetici, che permettono di salvaguardare almeno in parte l’ambiente e la salute dei bambini. Per questo, quando si sta per acquistare dei pannolini, è bene anche qui, come per tanti altri prodotti, consultare sempre l’etichetta e optare per le aziende che li realizzano con materie prime sicure, privi quindi di cloro e di additivi chimici.
Il pannolino lavabile: un numero sempre crescente di famiglie sta tornando ad utilizzare i pannolini lavabili e riutilizzabili al posto dei diffusissimi “usa e getta”. I motivi sono principalmente legati sia ad una volontà di ridurre l’inquinamento ma anche i costi. Usando pannolini lavabili si spende almeno la metà rispetto all’acquisto degli usa e getta per 2-3 anni, un risparmio dunque non indifferente. Ma vediamo i PRO e i CONTRO dei pannolini usa e getta e di quelli lavabili.
Vantaggi e svantaggi pannolini Usa e Getta
PRO: semplici e pratici da utilizzare non richiedono lavaggio. Sono facilmente reperibili in supermercati e ipermercati, sono sottili e hanno una buona capacità assorbente (permettendo al bambino di rimanere asciutto).
CONTRO: oltre all’impatto sull’ambiente, di cui abbiamo già parlato, il pannolino usa e getta essendo costituito da materiale sintetico, non permette la traspirazione e provoca surriscaldamento. Inoltre essendo stati sbiancati chimicamente, sono potenziali irritanti della pelle e le loro emissioni sono potenzialmente irritanti per il sistema respiratorio. Inoltre sono pannolini costosi e la spesa annuale porta si aggira su cifre importanti.
Vantaggi e svantaggi pannolini lavabili
PRO: amici dell’ambiente in primis, perchè riutilizzabili più volte e facili da smaltire. Quando non ce ne è più bisogno, possono esser portati nei centri di raccolta abiti usati. Sono costituiti da tessuti traspiranti, che evitano così il surriscaldamento genitale e le patologie che ne derivano, oltre ad essere privi di composti chimici. Riduzione dei costi per gli acquisti: più si riutilizzano e maggiore è il risparmio.
CONTRO: sono ingombranti, quindi impediscono l’utilizzo di abitini aderenti e non sono sempre facilmente reperibili (si trovano principalmente in farmacia e in alcuni negozi che vendono articoli per bimbo oppure in internet). Il costo, soprattutto iniziale, è elevato.
L’alternativa eco: i pannolini biodegradabili: in Italia sono prodotti da alcuni anni pannolini ecologici biodegradabili certificati anche compostabili (ovvero quando un prodotto è biodegradabile almeno al 90%), realizzati con materiali naturali e senza l’utilizzo di cloro o altre sostanze chimiche. Va detto che c’è chi sostiene che l’impatto ambientale dei pannolini usa e getta biodegradabili è inferiore rispetto a quello dei lavabili. Per logica si penserebbe che i lavabili siano meno impattanti ma se si calcola anche l’anidride carbonica prodotta con i lavaggi in lavatrice e l’uso di acqua per la produzione agricola e industriale oltre che per i lavaggi l’ago della bilancia si sposta a favore degli usa e getta.
Pannolini Usa e Getta: le alternative delle Private Label
Sebbene solo i primi tre brand rappresentino oltre l’86% del mercato a valore (dati SymphonyIri Group) per quanto riguarda i pannolini in Italia, quasi un 11% del comparto (10.8% per la precisione) è in mano alle Private Label. Si tratta di prodotti a marca commerciale (legati quindi al distributore) che garantiscono la stessa qualità di altri prodotti simili e spesso un prezzo più competitivo. Vediamo i produttori delle principali catene di iper e supermercati che abbiamo esaminato:
Pannolini a marchio Auchan, prodotti in Europa da Auchan Production;
Pannolini a marchio Carrefour, prodotti in Europa da CMI;
Pannolini a marchio Conad, prodotti in Repubblica Ceca da Ontex NV (Belgio);
Pannolini a marchio Coop, prodotti da Kimberly-ClarkEurope Limited (Huggies) in UK e dalla Ontex NV (Belgio);
Pannolini a marchio Esselunga, prodotti da Kimberly-ClarkEurope Limited (Huggies) in Spagna;
Pannolini a marchio Pam e Panorama, prodotti da Pozzani Disposables SpA (Vicenza).